storia del pret a porter

.Le origini dell'abito preconfezionato. Tentativi di definizione di un concetto
(Primi esempi di produzione di abiti pronti; La nascita dell'industria
dell'abbigliamento in serie. Considerazioni di carattere generale; Le
origini della confezione industriale in Italia)
All'ombra di boutique e alta moda cresce l'industria dell'abito pronto
(La spinta dell'industria tessile; La "rivoluzione" dei modelli di
consumo; L'esperienza confezionista delle industrie tessili;
L'atteggiamento della grande distribuzione: La Rinascente e il caso
Apem; L'evoluzione del settore tra carenze terminologiche e statistiche;
L'autonomia del settore industriale dalla produzione artigianale:
l'Aiia; La nascita della moda italiana: i successi internazionali di
alta moda e moda boutique; L'Ente Italiano della Moda; Sulla direttrice
Torino-Milano si rafforza l'industria del tessile/abbigliamento: i
saloni-mercato)
Dalle difficoltà dell'alta moda e della grande industria confezionista
nasce il secondo livello della moda italiana: gli anni Sessanta e
Settanta
(Si consolida l'andamento positivo di fine anni Cinquanta; La difficile
congiuntura del biennio 1963-64; La "democrazia del lusso".
Massificazione della moda e mutamento della struttura dei consumi; Dalla
pianificazione al coordinamento. È ormai una priorità la realizzazione
di un vero sistema della moda; La geografia della moda: il problema
delle manifestazioni di moda in Italia; Il declino di Palazzo Pitti
lascia spazio a nuove iniziative; La ristrutturazione della grande
industria confezionista. Il consolidamento della leadership italiana)
Indice dei nomi e delle aziende.
Negli anni del miracolo economico italiano nasce e si sviluppa la moda italiana: agli abiti di alta moda le sartorie affiancano il prêt-à-porter, proponendosi sui mercati internazionali e portando, in collaborazione con l'industria, all'affermazione del made in Italy. Numerosi stilisti, tra cui Emilio Schuberth, portano l'Italia ai vertici mondiali per i suoi prodotti mentre Milano e Roma sono annoverate tra le capitali della moda.
Emilio Schuberth, il grande couturier amato dalle dive internazionali (per questo fu definito il "sarto delle dive"), vestì la principessa Soraya, Rita Hayworth, Ingrid Bergman, Bette Davis, Brigitte Bardot, Sofia Loren, Gina Lollobrigida e Anna Magnani. In questo periodo, grazie ai divi del cinema, soprattutto americani, i quali nel secondo dopoguerra davano vita al fenomeno della "Holliwood sul Tevere", venivano per sempre consacrate le nostre sartorie a livello internazionale. La galleria fotografica, che verrà al più presto ampliata, è composta da varie sfilate di moda realizzate negli anni '50, immortalate dall'instancabile e onnipresente Carlo Riccardi.
La nascita
del Pret a Porter in Italia

IL PRET A PORTER nel 1954
Durante il dopoguerra il marchio Facis rivoluziona il mercato dell'abbigliamento formale maschile in Italia, grazie all'intuizione dei giovani titolari Franco, Silvio e Piergiorgio Rivetti. Ispirandosi al modello americano, puntano tutto sull'abbigliamento confezionato in base alle taglie. Nei primi anni '50 il GFT prende letteralmente le misure a più di 25.000 italiani, permettendo a Facis di vestire tutta la nazione per la prima volta con abiti non sartoriali.
Il tuo titolo va qui

MODA PRONTA ANNI '60
Gli anni '60 sono sinonimo di rinnovamento: ecco la rivoluzione nei
metodi di produzione, distribuzione e commercializzazione dei prodotti.
La comunicazione diventa fondamentale per il brand, tanto che nasce il primo manifesto pubblicitario dell'azienda, disegnato nel 1954 da Armando Testa.
Il famoso omino che corre con l'abito sottobraccio è stato accostato ad uno slogan divenuto celebre a quei tempi: "Di corsa ad indossarlo, è un abito Facis".
Negli anni sessanta e settanta Facis risulta essere la più grande casa italiana di confezioni masc
MODA PRONTA
ANNI '60

Gli anni '60 sono sinonimo di rinnovamento: ecco la rivoluzione nei
metodi di produzione, distribuzione e commercializzazione dei prodotti.
La comunicazione diventa fondamentale per il brand, tanto che
nasce il primo manifesto pubblicitario dell'azienda, disegnato nel 1954
da Armando Testa.
Il famoso omino che corre con l'abito sottobraccio è
stato accostato ad uno slogan divenuto celebre a quei tempi: "Di corsa
ad indossarlo, è un abito Facis".
Negli anni sessanta e settanta Facis risulta essere la più grande casa italiana di confezioni maschile.
le industrie italiane della Moda Pronta nel dopo guerra.

E' un'Italia profondamente martoriata quella che esce dalla
seconda guerra mondiale, nel corpo e nello spirito, ancora fortemente
legata a modelli di consumo arcaici. Basti pensare che quasi il 50%
della popolazione è impiegata nel settore agricolo. Di quel poco che si
riesce a guadagnare, quasi il 60%, si spende per mangiare.
C'è ancora poco spazio per i consumi di massa, non a caso le prime
pubblicità che si fanno notare sono quelle della pasta: Barilla e
Buitoni.
Guardando a questa "Italia affamata di nuovo" Caterina Lebole
trasforma il commercio di stoffe e tessuti, in laboratorio di sartoria.
A metà degli anni '50, i suoi figli creano la GEM'S di Giannetto e
Mario Lebole nel centro di Arezzo. Hanno capito che è arrivato il tempo
per un nuovo ciclo: trasformare in industria la neonata attività di
confezioni. Per Arezzo e provincia, un'area geografica ancora fortemente
legata all'economia rurale e agricola è una svolta epocale. Le poche
sarte impiegate diventano adesso decine e decine di operaie. Una
generazione di nuove donne si affaccia alla storia.
GERVASI
INDUSTRIE MODA
Lorenzo Gervasi dopo aver lavorato nel 1915 in alcune prestigiose sartorie di Napoli (si trovava lì come sfollato del dopo terremoto di Messina) decide di tornare nella sua città natale in fase di ricostruzione e apre una piccola sartoria per uomo . I clienti sono soprattutto gente di passaggio scesa dalle navi mercantili e passeggeri del vicino porto. Tutta gente che ha necessità di un vestito o di un cappotto ma ha poco tempo a disposizione perchè le navi ripartono dopo tre o quattro giorni. Quindi la necessità di preparare abiti su misura di qualità ma soprattutto in tempi rapidi. Negli anni a seguire organizza la sua sartoria, in via I° settembre a Messina. Si sposa con Angela Foti giovane ragazza di Messina molto energica che lo aiuta ad avviare la sartoria con nuove idee. Una sartoria conosciuta per saper eseguire vestiti in pochi giorni per qualsiasi taglia e con una varietà di tessuti. Arriva ad avere quasi 100 lavoranti donne che riescono a cucire un vestito in poche ore.